Dog Kane venne pubblicato per la prima volta sul N.1 di "
FLIT Comics", rivista di fumetti e critica, nel giugno del 1991.
La storia era "
Stiletto Heels" (allora utilizzai come primo il titolo in inglese) e uscì in tre puntate su "
FLIT" nel corso di tre "lunghi" anni (dal 1991 al 1993).
La versione pubblicata nel 2016 col titolo di "Tacchi a Spillo" è piuttosto diversa da quella originale per diversi motivi:
Storia e sceneggiatura.
Sia il soggetto che il montaggio della storia sono completamente rivisti, ed in alcuni punti differiscono
sostanzialmente da quanto pubblicato negli anni Novanta. La ragione sta nel fatto che allora la pubblicazione
della storia avveniva parallelamente all'ideazione dei personaggi e la sceneggiatura procedeva di pari
passo con i disegni senza avere niente di più di una traccia.
L'insieme della storia risultò inevitabilmente prevedibile e banale, con fastidiosi scarti di ritmo narrativo.
Disegni
Anche i disegni sono molto cambiati (perché venticinque anni non passano mai senza lasciare traccia, soprattutto
nell'autore -
n.d.K.) e gli stessi personaggi, pur mantenendo i principali caratteri somatici,
risultano abbastanza diversi.
A parte i mezzitoni, aggiunti nell'ultima versione in digitale, ho cercato di semplificare al massimo il tratto e impormi una certa sobrietà nei particolari e nei tratteggi.
Inoltre, le ragioni di fondo che hanno reso necessario ridisegnare tutte le vignette della storia sono principalmente il fatto che i disegni della terza parte sono già molto diversi dalla prima, e che molte vignette, per problemi di pubblicazione, risultavano estremamente compresse ed affollate.
Per quanto riguarda Kane, appare evidente una progressiva antropizzazione (il nasone canino ad esempio si è ridotto quasi esclusivamente al tartufo) mentre il disegno cerca di essere più sintetico: il ciuffo stilizzato, gli occhiali completamente neri, etc.
Ho cercato, in generale, di togliere quella nota di grottesco che poteva ostacolare la percezione del riferimento alla letteratura ed al cinema
noir, che oggi considero imprescindibile.
L'evoluzione del disegno di
Petula Barks, a parte il cambio stilistico e tecnico (dalla penna a china a quella a sfera più i mezzitoni in digitale) consiste essenzialmente nella scomparsa della linea di demarcazione del becco che lo faceva sembrare qualcosa di "incollato" sul resto.
Solo nei lavori a colori ho mantenuto una variazione sfumata dal carnicino ad una tonalità più arancione.
Kuiry